Ambiente

Ripristino del piano viabile crollato lungo la SS177 - ANAS Calabria

Il comune di Longobucco, e le aree limitrofe, nei giorni dal 24 al 27 settembre 2009 sono stati interessati da eventi pluviometrici eccezionali che hanno portato al distacco di diverse frane dai versanti e all’ingrossamento abnorme del fiume Trionto.

Diverse di queste frane hanno interessato la SS177 che collega Longobucco con Rossano  portando al collasso della piattaforma stradale in diversi tratti e all’invasione di detriti della piattaforma stessa in altri. (Foto 1, 2 e 3)

L’ANAS, tramite l’ufficio compartimentale di Catanzaro, si è prontamente attivata per provvedere alla ricostruzione della importante arteria di collegamento pesantemente danneggiata dagli eventi franosi.

L’intervento è stato progettato dagli ingg. Francesco DE FERRARIIS ed Antonio MANGIOLA, in collaborazione con il Pool Specialistico e Progettazione del Compartimento ANAS S.p.A. della Viabilità per la Calabria, coordinato dall’arch. Domenico CURCIO.

La direzione dei lavori è stata curata dall’ing. Francesco DE FERRARIIS, con l’ausilio in cantiere dei Direttori Operativi geom. Giovanni MARINO ed ing. Antonio MANGIOLA e degli assistenti Leonardo FABIANO e Giulio MARINCOLO.

Il Responsabile del Procedimento dei suddetti lavori è stato il Dirigente Area Tecnica Esercizio del Compartimento ANAS ing. Carlo PULLANO

In pochi mesi è stata elaborata una progettazione esecutiva per la ricostruzione del piano viabile e la messa in sicurezza dello stesso nel tratto tra le chilometriche 42+800 e 57+000.

Diversi sono stati gli interventi previsti per la messa in sicurezza, quali la realizzazione di paratie in micropali, rafforzamenti corticali, consolidamenti, opere di sostegno in terra rinforzata.

Nell’ottica di riassicurare nel più breve tempo possibile il servizio ai cittadini si sono concepite opere che avessero anche una rapidità realizzativa.

Di particolare interesse è la soluzione adottata per la ricostruzione del corpo stradale, una terra rinforzata con paramento in gabbione.

Il crollo del corpo stradale è stato dovuto a un fenomeno franoso innescato dalle abbondanti precipitazioni che hanno portato anche a un aumento delle pressioni neutre che il vecchio muro non è stato più in grado di sostenere.

Per la ricostruzione dello stesso, data la presenza di un versante roccioso stabile a monte e la bontà del substrato sul quale fondare l’opera si è pensato di adottare la soluzione in terra rinforzata.

Questo tipo di soluzione presenta molteplici vantaggi:

  • la possibilità di procedere di pari passo alla costruzione dell’opera di sostegno e alla ricostruzione del rilevato, in modo da accelerare i tempi realizzativi;
  • I rinforzi interessano tutto il rilevato, limitando così i cedimenti nel tempo;
  • L’elevata capacità drenante del fronte in gabbioni, scelto in questo caso, che consente uno smaltimento delle acque che dovessero infiltrarsi nel rilevato;
  • La perfetta integrazione del paramento in pietra nel contesto ambientale.

A ulteriore salvaguardia del rilevato è stato previsto un geocomposito drenante steso sul fronte di scavo in modo da evitare infiltrazioni d’acqua nel rilevato.

Entrando nel dettaglio, in seguito alle indagini geotecniche eseguite, si è proceduto a un dimensionamento dell’opera considerando la nuova normativa sismica in vigore dal luglio 2009 impiegando il software Macstars W. L’opera nelle sezioni più alte arriva a circa 17 metri di altezza (foto 4 e 5).

Sono stati previsti sul fronte elementi Terramesh System, con una lunghezza di ancoraggio di 3m e come rinforzo principale geogriglie ad alta resistenza Paralink 300 da 300 kN/m. Tali rinforzi sono sati estesi fino al contatto col fronte roccioso a tergo.

Gli elementi Terramesh System sono realizzati in rete metallica a doppia torsione con maglia 8×10 e filo del diametro di 2,7mm, rivestito in lega Galfan e pvc. Tale trattamento assicura una resistenza agli agenti atmosferici e aggressivi che permette di classificare questa tipologia costruttiva come opera definitiva. La geogriglia Paralink 300 è realizzata in nastri di poliestere rivestiti in polietilene saldati tra di loro, questo prodotto è certificato secondo le più severe normative BBA e marchiato CE.

Nel dicembre 2009 è stata bandita la gara per la realizzazione degli interventi e l’impresa aggiudicataria, Ro.Gu. Costruzioni s.r.l. di  Catanzaro, ha iniziato i lavoro alla fine del mese di gennaio.

La realizzazione è partita dalla pulizia del versante franato, successivamente si sono stesi sul versante i teli di geocomposito drenante collegati a un tubo drenante alla base. Quindi si sono sistemati gli elementi Terramesh System del fronte, legandoli tra di loro con punti in acciaio ad alta resistenza, e il rinforzo in geogriglia Paralink 300 (foto 6). Gli elementi frontali sono stati riempiti con pietrame da cava realizzando una pregevole faccia vista (foto 9 e 10), a tergo è stato posto del geotessile con la funzione di separazione tra il pietrame e il materiale da rilevato (Foto 7). Questo per evitare che il pietrame si intasi con del materiale fine che ne comprometta la capacità drenante. La stesa e compattazione del materiale da rilevato è stata fatta per strati di circa 30 cm con rulli vibranti (Foto 6, 7 e 8).

In meno di 9 mesi l’opera è stata realizzata consentendo la riapertura della strada a meno di un anno dall’evento.

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